La storia della Romania ha vissuto lunghe vicissitudini. Fin dalle sue origini il popolo romeno ha dovuto lottare per mantenere la sua identità e per difendere la sua fede. Alle ondate dei popoli migratori sono succedute le invasioni dei Turchi e dei Tartari che hanno dovuto fare i conti con il coraggio dei principi romeni e con la loro accanita difesa delle porte del mondo cristiano. Tutte queste ondate migratorie e la vicinanza dei grandi imperi hanno lasciato le loro tracce sia nel vocabolario romeno che nelle tradizioni romene. Lungo i secoli le province storiche Valacchia e Moldavia hanno tenuto una dura resistenza contro gli attacchi dell’Impero Ottomano mentre la Transilvania è diventata parte dell’Impero Austro Ungarico. Neanche la storia contemporanea è stata diversa: dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Romania ha visto nascere il regime comunista con tutte le sue conseguenze. L’apice di questo regime è stato il regime del dittatore Nicolae Ceausescu. Nel Dicembre 1989 i romeni, in seguito ad una Rivoluzione, hanno ripreso le redini del proprio destino e hanno allontanato il regime dittatoriale.
La nuova Costituzione del 1991 stabilisce che la Romania è una repubblica con un sistema politico pluripartitico, con un’economia di mercato, basata sulla liberta della persona, la libertà della parola e della religione.
Ecco, in pillole tutte le fasi storiche attraversate dalla Romania
circa 10.000 a.C.
la data approssimativa della prima forma d’arte conosciuta oggi in Romania: le pitture rupestri dalle grotte del nord-ovest della Transilvania circa 4.000 a.C. – la data approssimativa delle prime forme di ceramica dipinta (Neolitico) trovate in tutte le regioni della Romania
circa 3.000 a.C.
le tribù Traciche (di origine Indo-Europea) che arrivarono dall’Asia si stabiliscono sull’attuale territorio della Romania
circa 2.000 a.C.
Erodoto parla per la prima volta dei Geti, un gruppo appartenente al grande popolo dei Traci, che i Romani chiamavano Daci. Erodoto li chiamava “più coraggiosi e giusti dei Traci” per la loro bravura e per il coraggio con cui affrontavano la morte perché la morte era vista come un passaggio per l’immortalità dell’anima.
VII secolo a.C.
i Greci arrivano sulle coste del Mar Nero e costruiscono le città Histria, Tomis (l’attuale Constanta) e Callatis (l’attuale Mangalia)
70 – 44 a.C.
il re dei Daci, Burebista controlla il territorio dell’attuale Romania, riunisce tutti i Daci e crea un regno forte sia dal punto di vista militare che economico
100 DC
l’apice della civiltà dacica
101 – 106 d.C.
in seguito a due campagne militari i Romani riescono a conquistare la Dacia. Inizia un processo di colonizzazione in cui la Dacia diventa provincia Romana e i Daci adottano la lingua dei conquistatori.
106 – 274 d.C.
la Dacia diventa una fiorente provincia dell’Impero Romano. Inizia il processo della formazione del popolo romeno.
271 d.C.
in seguito alle invasioni barbariche, i Romani decidono di abbandonare la Dacia
IV° secolo
l’appena nato popolo Daco – Romano che parla il latino volgare, adotta la religione cristiana; il primo a predicare il cristianesimo nella Dacia romana fu l’apostolo Andrea considerato per questa ragione il Santo patrono della Romania. La grotta dove che fu la sua dimora e dove predicò il cristianesimo si trova nei pressi di Constanta e può essere visitata
IV° – X° secolo
un susseguirsi di ondate migratorie dall’Asia e Europa (Goti, Uni, Visigoti, Slavi)
XI° secolo
il neonato popolo romeno rimane l’unico popolo latino nella parte Est del nuovo Impero Romano e l’unico popolo latino di religione ortodossa. Nello stesso secolo i magiari invadono l’ovest e il centro della Romania (la Transilvania).
XII° secolo
Il re dell’Ungheria invita i tedeschi della Sassonia a colonizzare la Transilvania per consolidare la sua posizione nei nuovi territori da lui occupati. Inizia così la costruzione di varie città della Transilvania (le Siebenburgen).
XIII° secolo
la formazione dei Principati Romeni: Valacchia, Moldavia e Transilvania. La Transilvania diventa un principato autonomo sotto il dominio magiaro fino al 1526.
XIV° – XV° secolo
la Valacchia e la Moldavia oppongono una dura resistenza contro l’espansione dell’Impero Ottomano
XVI° secolo
minacciati dai Turchi che avevano conquistato l’Ungheria, i tre principati romeni si vedono obbligati ad accettare di pagare dei tributi all’Impero Ottomano in modo di poter salvaguardare la loro autonomia
XVII° secolo
nel 1600 per un solo anno, Transilvania, Valacchia e Moldavia vedono avverato il loro sogno di unità intrapreso dal Principe della Valacchia Michele il Bravo. In seguito ad una sanguinosa battaglia, Michele il Bravo viene sconfitto dai Turchi e dagli Asburgo che vedevano nel nuovo Stato una minaccia. La Transilvania diventa dominio asburgico mentre l’Impero Ottomano continua la proprie sovranità sulla Valacchia e la Moldavia
XVIII° secolo
La Transilvania e la parte nord della Moldavia (chiamata Bucovina) vengono a far parte dell’Impero Austro-Ungarico
1821
la Moldavia perde la sua parte orientale chiamata Bassarabia
1848
anche nei Principati Romeni si fa sentire la rivoluzione che ha infiammato l’Europa con i suoi ideali di libertà e indipendenza, ma dopo i movimenti rivoluzionari, nella Transilvania inizia un duro processo di magiarizzazione (la lingua ufficiale diventa l’ungherese, i nomi e toponimi vengono tradotti dal romeno all’ungherese ecc) imposto da Budapest
1859
Valacchia e Moldavia si uniscono e formano uno stato indipendente chiamato Romania guidato dal Principe Alexandru Ioan Cuza
1866
L’Europa impone alla Romania il principe Carlo (della famiglia Hohenzolern Sigmaringen) che succede al Principe Alexandru Ioan Cuza. Nel 1881 la Romania diventa regno e il Principe Carlo diventa re con il nome Carlo I.
1914
dopo la morte del re Carlo I segue al trono suo nipote Ferdinand I (1914 – 1927) che decide di partecipare alla Grande Guerra dalla parte della Triplice Alleanza con lo scopo di riprendere i territori romeni perduti (la Transilvania, la Bucovina e la Bassarabia)
1918
dopo le grandi assemblee delle più grandi città e comunità locali, la Transilvania, la Bucovina e la Bassarabia dichiarano la loro unione con la Romania
1930
Carlo II, figlio del re Ferdinando I diventa re della Romania
1939
la Germania chiede il monopolio delle esportazioni della Romania (soprattutto per il petrolio, legno e prodotti agricoli) in cambio della garanzia all’incolumità delle sue frontiere
1940
la Russia prende la Bassarabia e il Nord della Bucovina mentre la Germania e l’Italia costringono la Romania a cedere all’Ungheria il Nord della Transilvania e alla Bulgaria il Sud della Dobrugia. Dopo le forti dimostrazioni contro il re Carlo II, il Maresciallo Ion Antonescu obbliga il re Carlo II ad abdicare in favore del figlio Michele (che all’epoca aveva 19 anni). Carlo II lascia la Romania
1941
il Maresciallo Antonescu impone una dittatura militare e si unisce alla Germania nella Seconda Guerra Mondiale contro l’Unione Sovietica con lo scopo di riprendere la Bassarabia
1944
il re Michele mette a punto un colpo di stato e fa arrestare il Maresciallo Antonescu. Il 23 agosto 1944 la Romania cambia alleanza e si unisce all’Unione Sovietica contro la Germania Fascista
1945
alla fine della Seconda Guerra Mondiale, in seguito agli accordi della Yalta la Romania diventa parte del sistema sovietico
1947
con le truppe sovietiche sul suo territorio, la Romania entra nella sfera d’influenza della Russia comunista. I comunisti prendono le redini del potere costringendo il Re Michele ad abdicare e proclamano la Romania Repubblica Popolare Negli anni Cinquanta dopo la morte di Stalin, la Romania prende le distanze dal governo di Mosca. Segue, nel 1968, la condanna dalla parte del leader comunista Nicolae Ceausescu dell’intervento sovietico in Cecoslovacchia che gli procura l’elogio e il sussidio economico dalla parte del mondo occidentale
Negli anni Ottanta
ossessionato dal pagamento del debito nazionale e sognando progetti di costruzioni megalomaniaci, Ceausescu ordina il divieto di importazione di qualsiasi prodotto di largo consumo e richiede l’esportazione di tutti i beni prodotti in Romania eccezione facendo per un minimo di riserve alimentari. Inizia una grave crisi economica e sono imposte severe restrizioni dei diritti civili
1989
i Romeni si uniscono nelle proteste contro la dittatura comunista e le dimostrazioni locali si trasformano in rivolta nazionale che si conclude con la caduta del dittatore Ceausescu e del suo gabinetto
1991
i Romeni votano la nuova Costituzione. Inizia un nuova era di libertà coronata con l’entrata della Romania nell’UE il 1 gennaio 2007