Situata all’estremo nord della Romania, al confine con l’Ucraina, la regione di Maramures conserva intatte le tradizioni ancestrali in un ambiente da favola in cui il tempo sembra essersi fermato e dove i contadini lavorano ancora con strumenti altrove scomparsi. Abitata dai discendenti dei Daci liberi che hanno dato filo da torcere all’esercito romano, Maramures è una zona conosciuta per le sue feste popolari, per gli splendidi costumi indossati ancor oggi, per l’architettura delle case e delle chiese dai tetti aguzzi costruite esclusivamente in legno e per i caratteristici portici intagliati delle case.
Una volta a Maramures, ci si rende conto che qui il legno non è soltanto un materiale di costruzione, ma il modo in cui è utilizzato e valorizzato ti fa pensare ad una cultura dove il legno sotto le mani degli artigiani prende un’anima, acquista una sua personalità. Le chiese in legno caratteristiche del Maramures, anche se le troviamo in altre regioni della Romania, rappresentano la quinta essenza dell’arte della lavorazione del legno. Nella loro costruzione non è stato utilizzato il ferro neanche sotto la forma dei chiodi, tutto è realizzato a incastro.
Le chiese hanno, generalmente, una planimetria rettangolare semplice, le torri sono poggiate sul nao o sul pronao. Otto di queste chiese sono state dichiarate nel 1999 patrimonio Unesco dell’umanità: Barsana (eretta nel 1720), Budesti – Josani (eretta nel 1643), Desesti (eretta nel 1770), Ieud (eretta nel 1717), Sisesti – villaggio Plopis (eretta nel 1796), Poienile Izei (eretta nel 1604), Targu Lapus – villaggio Rogoz (eretta nel 1663), Sisesti – villaggio Surdeti (eretta nel 1767).
Il Cimitero Allegro
A pochi chilometri dalla città di Sighetu Marmatiei, al confine con l’Ucraina si trova il villaggio Sapanta, che da molti anni è nel top delle preferenze dei turisti grazie al suo cimitero. Suona strano, ma è la verità. A Sapanta, il turista riceve una delle più belle lezioni di vita, ereditata dagli abitanti dai loro avi che consideravano la morte come un inizio non una fine. Il cimitero di Sapanza, conosciuto come il “Cimitero allegro” ne è la testimonianza. La morte è accolta qui con l’allegria dei colori vivaci con cui sono dipinte le croci e con gli epitaffi satirici che descrivono la vita del defunto.
Per informazioni sugli eventi folcloristici della zona segnaliamo il sito http://www.visitmaramures.ro